Nella prima parte di questa serie di articoli dedicati allo stile delle scrittrici vi ho anticipato che vi avrei dato i dettagli delle mie scelte. Non posso esimermi dallo scrivere dei miei punti di riferimento per essere chiara e onesta con voi. In fatto di stile, inteso sia come stile vestimentario che di scrittura, mi sono dedicata allo studio di diverse autrici e con il loro aiuto ho trovato me stessa. A che servono le amiche? Ecco io considero queste autrici come delle amiche più grandi che hanno tracciato un percorso utile a noi donne di oggi. La prima di queste è Joan Didion.
La scrittrice americana che ha saputo raccontare come nessuno l’America degli anni 60 e 70, aveva uno stile innato e un gran senso della moda.
Il fatto che abbia saputo sfruttarli per costruire la sua carriera di scrittrice e icona della letteratura l’ho sempre trovato geniale. Un’operazione di self branding incredibile potremmo definirla oggi.
Assieme ai romanzi e ai reportage, Joan Didion ha curato anche qualcos’altro con la stessa attenzione: la sua immagine. Nessuna scrittrice prima di lei è stata più astuta nel raccontarsi, nel mettersi in scena nei suoi stessi articoli, nel posare per fotografie che ne hanno costruito il personaggio. Di tutte le immagini degli anni Sessanta e Settanta che la ritraggono, la più celebre e citata è quella in cui posa davanti alla sua Corvette gialla (la foto è in bianco e nero)con un lungo abito di velluto. Era una semplice tunica a maniche lunghe con delle infradito ma l’effetto boho-chic californiano è impeccabile.
In quelle immagini la cosa più rilevante è quell’espressione diretta e leggermente corrucciata che è quasi una messa in scena della sua scrittura. Le sue foto non si allontanano dalle scelte di scrittrice ma le esaltano, perché illustrano lo stesso mondo che voleva raccontare. Joan Didion racconta senza fronzoli della California degli anni Sessanta e Settanta, i viaggi in auto lungo l’Oceano Pacifico, i party con Warren Beatty e Janis Joplin, e anche le tragedie che si consumarono in quell’epoca apparentemente felice, come il massacro della setta di Charles Manson in cui venne assassinata l’attrice Sharon Tate. Joan Didion appoggiata a quell’automobile è diventata un modello per tutte le donne che sognavano l’indipendenza, e che volevano soprattutto che la libertà conquistata con la carriera si abbinasse a uno stile personale, senza regole imposte dal patriarcato.
Cosa c’entrano i vestiti in tutto questo? Praticamente tutto.
La sua vita vissuta tra ville a Malibu e appartamenti nell’Upper East Side, feste in casa con i divi di Hollywood sulla costa occidentale e cocktail party con il meglio dell’intellighènzia di New York, necessitava di una netta distinzione del suo guardaroba di quegli anni: maglioni, abiti neri e cappotti pesanti a New York, abiti lunghi e fluenti, scialli e stampe patchwork a Los Angeles.
“Le due città della sua vita diventano un set in cui interpretare una parte di sé stessa, con il costume giusto, con uno spirito differente.”
Qui cito un articolo dedicato a Didion qualche anno fa che mi ha dato modo di riflettere su come il mood di una città si rispecchia nel modo di vestire di chi la abita e viceversa.
Uno stile minimal-intelligente quello di Joan che ha ispirato la campagna cruise di Céline nel 2015. Nella campagna in questione c’è la modella Daria Werbowy, in posa dentro un’auto sportiva ma per la primavera dello stesso anno, Joan Didion in persona compare sulle riviste come modella dello stesso brand sorprendendo tutti. Da quel momento, la donna Céline è una donna che pensa vestita in modo impeccabile e Joan Didion è l’idolo fashion letterario di ogni generazione presente e futura.
Partire alla ricerca di vecchie foto che ritraggono la scrittrice scomparsa nel 2021 vi aiuterà a conoscerla meglio tanto quanto leggere i suoi libri.
Di seguito una lista dei miei preferiti.
The white album
In questo capolavoro che ha segnato la letteratura americana c’è l’essenza della prosa tagliente ed elegante di Didion, gli anni 60, la sua vita e la vita dell’America
L’anno del pensiero magico
Questo libro spaventa per la sua verità nuda. La consapevolezza, il lutto, il dolore. Così come sono.
Let me tell you what I mean
Una raccolta di racconti, dodici, curata nei dettagli e nei quali c’è il senso delle cose che lascia sempre l’essere umano nell’incertezza definitiva della vita.
Cercare vecchie foto della scrittrice scomparsa nel 2021 è un modo per conoscere meglio la sua vita, così come leggere i suoi libri. Ecco una lista dei miei preferiti: The White Album, un capolavoro che rappresenta la prosa tagliente ed elegante di Didion, gli anni ’60 e la vita in America; L’anno del pensiero magico, un libro spaventoso per la sua verità cruda che affronta la consapevolezza, il lutto e il dolore; e Let me tell you what I mean, una raccolta di dodici racconti che riflettono sulla natura incerta della vita e sulla complessità umana.